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ἔαρ - benvenuta Primavera

La Primavera è da qualche giorno arrivata e non potevamo continuare il nostro avvicinamento alle festività pasquali se non salutando l'arrivo di questa stagione da sempre legata al culto della rinascita che supera millenni, culture, popoli, miti e addirittura religioni. La Primavera infatti già nel culto pagano si lega al concetto di ritorno dagli inferi e alla Rinascita attraverso un movimento di ascensione che nel caso dei culti pagani rimane ancorato alla terra mentre per quello cristiano coinvolgerà la sfera celeste. Lo scenario del culto di cui parliamo mi interessa da vicino perché riguarda proprio la Sicilia che è la terra nella quale vivo.  Persefone, figlia di Zeus, (padre di tutti gli dei dell'Olimpo ) e Demetra, (Dea della Terra e della sua fecondità) ,viene rapita in assenza della madre da Ade, (dio degli Inferi), con la complicità proprio di Zeus, mentre la fanciulla si trova a raccogliere dei fiori in compagnia di alcune ninfe nella pianura di Enna, in Sicilia. Da questo si scatena al ritorno la disperazione di Demetra che correrà lungo tutta la Grecia alla ricerca della figlia. Zeus decide di concedere a Persefone la possibilità di ritornare sulla terra, ma questa non può più a causa della rottura del digiuno durante la permanenza negli Inferi, successiva al sodalizio con Ade, avendo mangiato un chicco di Melagrana (che non a caso risulta ancora oggi un frutto legato alle celebrazione delle festività dei defunti). Per mitigare la disperazione di Demetra, Zeus concede a Persefone di dividere il suo tempo fra la permanenza agli Inferi e quella sulla terra, periodo nel quale la fanciulla si sarebbe ricongiunta alla madre, Così ogni anno Demetra al ritorno della figlia scatena su tutta la Terra quello spettacolo naturale che noi tutti oggi chiamiamo l'avvento della Primavera e che migrerà con le dovute differenze anche nel culto cristiano in cui comunque la resurrezione del Cristo coincide sempre con la stagione in cui tutta la natura rinasce con Lui. In ambito gastronomico, la testimonianza di questo legame culturale è dato dal ciclo del grano di cui abbiamo parlato in parte la scorsa settimana a proposito delle festività di San Giuseppe, che vede la semina del grano rappresentare la discesa agli inferi e quindi legarsi alle festività di celebrazione dei defunti e la germinazione invece collocarsi nel periodo primaverile e pasquale al punto da divenire nella spiga di grano un simbolo iconografico del Cristo Risorto. La Pasqua e la Primavera quindi ci regalano diversi frutti della terra che caratterizzano le nostre tavole, dalle fave che cominciano proprio in questo periodo, ai carciofi che invece stanno per terminare il loro periodo di raccolta, passando per tanti ortaggi e prodotti come ad esempio il finocchietto selvatico che non a caso diviene in Sicilia uno dei simboli della pasta con le sarde, piatto divenuto emblema della festa di San Giuseppe il 19 Marzo. Partendo da questi elementi primaverili, ho voluto  rendere omaggio alla tradizione leggendola in chiave moderna e rielaborando i sapori di un piatto tipico di questo periodo come la frittella palermitana, in cui carciofi, fave e piselli sono gli ingredienti fondanti. Inoltre ho concepito questa ricetta, rivolgendo il mio pensiero a chi auspica una Pasqua senza il consumo di carne o pesce e che predilige una dieta vegetariana per motivi diversi di carattere alimentare o etico, elaborando così una alternativa che rispondesse all'esigenza di soddisfare il palato e la coscienza, mantenendo comunque l'aspetto e il gusto di un antipasto da ristorazione . A questo piatto ho voluto dare il nome che definisce in greco antico la Primavera come auspicio di Resurrezione da questi giorni di battaglia  e di morte  legati alla pandemia da Covid 19. Desidero auspicare così  una Primavera dello spirito, che alla maniera di Demetra ci accolga con una esplosione di colori e un profumo di  libertà di cui in questo periodo tutti noi abbiamo realmente bisogno.

 

 

LA RICETTA

ἔαρ - benvenuta Primavera

 

 

Carciofo spinoso siciliano con ripieno di crema di fave e piselli e salsa di ragusano d.o.p. e crakers croccanti di piselli

 

Dose per 4 persone

 

g.800 carciofo spinoso di Cerda

g.400 g fave fresche

g,350 g piselli

g.50 cipolla bianca

g. 4 finocchietto selvatico

g.100 pane raffermo grattugiato

g.20 olio e.v.o

g. 8 sale

g. 2 pepe

 

Per la fonduta di Ragusano d.o.p

200 g. di caciocavallo ragusano

180 g, panna fresca al 38%

 

Per i crackers di piselli

g.100 scarti lavorazione di piselli

g.100 farina 0

g. 5 olio evo

g. 1 sale fino

q.b. scarti di lavorazione della fonduta di ragusano

 

 

Procedimento

Pulire il carciofo, privandolo della barba e delle foglie più coriacee al fine di consentirne il consumo della

parte tenera. Cuocere il carciofo in vaporiera per circa 20 minuti o lessarlo per 15 minuti e comunque fino a

cottura avvenuta. Preoccuparsi di verificare che lo stesso non risulti eccessivamente molle. Regolare il tempo

di cottura rispetto alla forza della propria vaporiera o del fuoco utilizzato. Procedere raffreddando in acqua

e ghiaccio il carciofo e tamponandolo con della carta assorbente per asciugarlo. Intanto realizzare un fondo

di cottura con la cipolla bianca e un filo d’olio. Procedere ad una lieve rosolatura poi procedere aggiungendo

le fave precedentemente decorticate. Aggiungere il finocchietto tritato e una quota di acqua sufficiente a

coprirle appena e cuocere per circa 15 minuti o comunque fino a piena cottura delle stesse. Intanto cuocere

in vaporiera i piselli a 90°C per 15 minuti. Successivamente frullarli e setacciarli, trattenendo gli scarti e

aggiungendo la crema ottenuta insieme alle fave. Procedere ora a finire di frullare il composto insieme per

ottenere la crema di frittella palermitana. Riempire i carciofi e predisporre per la cottura in forno a 180°C

per 10/12 minuti.

Per la fonduta di ragusano d.o.p.

Portare la panna a 82°C poi aggiungere il formaggio grattugiato e mescolare fino a raggiungere una fonduta

densa e liscia. Procedere a setacciare e trattenere gli scarti.

Per i crackers di piselli

Amalgamare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto da stendere sottilmente. Cuocere a microonde

con cicli da 40 secondi per un totale di due minuti e mezzo o tre minuti circa. Lasciare intiepidire fino ad

ottenere un “cracker” croccante.

Impiattamento

Disporre il carciofo opportunamente tornito sul fondo in modo che si mantenga dritto. Disporre sopra un

ciuffo di finocchietto, un mestolino di fonduta e per completare un triangolo di cracker di piselli. Servire caldo